È la più nota, per diffusione e bontà, tra le patate tradizionali della Montagna genovese. Coltivata in tutto l’entroterra di Genova e del Tigullio, era nota con diversi nomi locali, fra i quali i più comuni erano: Bianca (di Torriglia, di Montoggio, dei Casoni, …) o, più diffusamente, Quarantina . Le testimonianze sulla sua origine rimandano fino agli anni 1880, ma le sue caratteristiche corrispondono a quelle di una varietà conosciuta già a fine Settecento, quando iniziò la coltivazione della patata in Liguria.
Malgrado il nome (“quarantina” ricorda il ciclo breve), è una varietà semiprecoce, di media conservabilità, adatta ai terreni sabbiosi di montagna; i tuberi sono tondeggianti e irregolari, con gemme medio-profonde e con sfumature rosa alla base delle gemme; il colore della buccia è chiaro; la pasta è bianca e di tessitura fine e compatta. Di sapore eccellente, è adatta per tutti gli usi di cucina, ottima per fare gli gnocchi (basta l’aggiunta del 25% di farina), oppure unita con lo stoccafisso in umido o con le trenette al pesto.