Silvagricoltura con cippato di ramaglie fresche
(B R F: Bois Raméal Fragmenté) una tecnica per nutrire il suolo
e per coltivare senza acqua e senza combustibili fossili
(B R F: Bois Raméal Fragmenté) una tecnica per nutrire il suolo
e per coltivare senza acqua e senza combustibili fossili
Nel 1978 sotto la direzione di un nucleo di studiosi francesi che comprendeva Edgar Guay (allora ministro del Territorio e delle Foreste), Lionel Lachance e Alban Lapointe, iniziarono gli studi per trovare un utilizzo per i milioni di metri cubi di ramaglie che costituivano il sottoprodotto della silvicoltura e delle varie attività forestali e che ogni anno andavano smaltiti con dispendio di energie, tempo e mano d’opera.
Nel 1982 al gruppo si aggiunse l’allora professore di Silvicoltura dell’Università Laval di Quebec City, Gilles Lemieux. Fu proprio quest’ultimo, nel 1986, a coniare il termine “ramial wood” o “bois rameal”, in francese, per indicare il tipo di legno utilizzato in questi esperimenti, cioè quello proveniente dai rami più giovani e quindi più sottili di una pianta. Siccome poi il metodo prevede di utilizzare questo materiale spezzettato, si aggiunse anche il termine “chipped”, in inglese. o “fragmenté” in francese. Quindi questa tecnica va sotto il nome di “Ramial Chipped Wood” o RCW oppure “Bois Rameal Fragmenté” BRF e con queste sigle è conosciuta più o meno ovunque. In italiano si può tradurre come Cippato di Ramaglie Fresche.
L’uso diretto del cippato di ramaglie fresche, senza passare tramite il processo di compostaggio, consente una sostanziale economia di mezzi, di conseguenza consente di pensare la ricostruzione del suolo agricolo su larga scala. Due tecniche consentono queste economia di mezzi: la tecnica del mulch la quale prevede di lasciare i B.R.F degradarsi in superficie e la tecnica dell’incorporazione superficiale la quale consente di attivare la sua integrazione nel suolo ma richiede il controllo di diversi parametri. La scelta della tecnica la più adatta dipende dalla coltura e dalle condizioni climatiche. Il B.R.F è considerata come un ammendante e un concime in grado di dare al suolo nutrimento, struttura ed energia. La sua specificità viene dalla sua azione sulla vita del suolo, questo materiale sembra in effetti suscitare un insieme di catene trofiche complesse che strutturano il suolo, gestiscono i nutrimenti, limitano i patogeni. Questo ruolo pedogenetico può andare sino alla creazione di un suolo fertile partendo da un suolo pietroso (osservato nell’azienda agricola di M. Carrier, Québec). L’origine biologica dei meccanismi in causa durante la sua integrazione nel suolo implica una grande influenza della temperatura, più la temperatura sarà elevata più velocemente saranno acquisiti i benefici del metodo… e persi se il trattamento non è mantenuto (nuova applicazione). Gli organismi implicati costituiscono una catena complessa per cui occorre evitare di spezzare un anello fondamentale; da ciò deriva una grande sensibilità del metodo all’’impiego di pesticidi, erbicidi e soprattutto fungicidi. La questione dell’energia è importante. Il B.R.F. può fornire dell’energia chimica, del combustibile alla vita nel suolo, sotto forma di nuclei fenilpropanici polimerizzati (lignine), d’emicellulose, di cellulose e di zuccheri. La lignine è molto difficile da digerire: soltanto alcuni organismi ne sono capaci (sostanzialmente i funghi), la sua digestione necessita un importante energia di attivazione. Questo “carburante” accessibile da o tramite loro soltanto, dà a questi funghi un potere strutturante: possono secernere degli antibiotici che limitano la popolazione batterica; la loro azione rende la cellulosa dei B.R.F. accessibili ai microorganismi ; essi alimentano anche con i loro miceli degli microartropodi le cui deiezioni nutrono altri organismi. In definitiva l’apporto di B.R.F. permette une ricostruzione durevole dell’ecosistema suolo, attorno ad una fonte energetica disponibile nel medio periodo. Un ecosistema suolo cosi regolato e benefico sostituisce dunque l’ecosistema suolo cataclismico, suscettibile di degradare l’humus invece di produrlo. Si può anche esaminare il processo da un punto di vista biochimico: i funghi responsabili della digestione del legno passano inizialmente tramite uno stato detto di “metabolismo primario” che si caratterizza dalla costruzione della macchina biologica di digestione del legno. Durante questa fase i funghi sintetizzano delle proteine (= azienda biochimica + materiali di costruzione). Pero la produzione di proteine richiede azoto e dell’energia (essudati radicali). Durante questa fase, l’azoto viene naturalmente a mancare nel suolo, se questo effetto non e compensato oppure integrato correttamente nel ciclo di coltivazioni ne risulterà un effetto molto negativo sulle culture del primo anno. La seconda fase, chiamata “metabolismo secondario” si caratterizza dalla digestione della lignina e di tutti i componenti del legno. Questa fase è scatenata dalla mancanza di azoto accessibile ai funghi. Una volta avviata questa fase comporta la liberazione controllata, a favore delle piante, dell’azoto e di altri nutrimenti. E da quel momento che si osserva un aumento spettacolare delle rese produttive. Si osserverà anche una durevole accumulazione di humus stabile, un aumento della resistenza alla siccità, la resistenza ad alcune malattie e il miglioramento qualitativo delle produzioni.
Nel 1982 al gruppo si aggiunse l’allora professore di Silvicoltura dell’Università Laval di Quebec City, Gilles Lemieux. Fu proprio quest’ultimo, nel 1986, a coniare il termine “ramial wood” o “bois rameal”, in francese, per indicare il tipo di legno utilizzato in questi esperimenti, cioè quello proveniente dai rami più giovani e quindi più sottili di una pianta. Siccome poi il metodo prevede di utilizzare questo materiale spezzettato, si aggiunse anche il termine “chipped”, in inglese. o “fragmenté” in francese. Quindi questa tecnica va sotto il nome di “Ramial Chipped Wood” o RCW oppure “Bois Rameal Fragmenté” BRF e con queste sigle è conosciuta più o meno ovunque. In italiano si può tradurre come Cippato di Ramaglie Fresche.
L’uso diretto del cippato di ramaglie fresche, senza passare tramite il processo di compostaggio, consente una sostanziale economia di mezzi, di conseguenza consente di pensare la ricostruzione del suolo agricolo su larga scala. Due tecniche consentono queste economia di mezzi: la tecnica del mulch la quale prevede di lasciare i B.R.F degradarsi in superficie e la tecnica dell’incorporazione superficiale la quale consente di attivare la sua integrazione nel suolo ma richiede il controllo di diversi parametri. La scelta della tecnica la più adatta dipende dalla coltura e dalle condizioni climatiche. Il B.R.F è considerata come un ammendante e un concime in grado di dare al suolo nutrimento, struttura ed energia. La sua specificità viene dalla sua azione sulla vita del suolo, questo materiale sembra in effetti suscitare un insieme di catene trofiche complesse che strutturano il suolo, gestiscono i nutrimenti, limitano i patogeni. Questo ruolo pedogenetico può andare sino alla creazione di un suolo fertile partendo da un suolo pietroso (osservato nell’azienda agricola di M. Carrier, Québec). L’origine biologica dei meccanismi in causa durante la sua integrazione nel suolo implica una grande influenza della temperatura, più la temperatura sarà elevata più velocemente saranno acquisiti i benefici del metodo… e persi se il trattamento non è mantenuto (nuova applicazione). Gli organismi implicati costituiscono una catena complessa per cui occorre evitare di spezzare un anello fondamentale; da ciò deriva una grande sensibilità del metodo all’’impiego di pesticidi, erbicidi e soprattutto fungicidi. La questione dell’energia è importante. Il B.R.F. può fornire dell’energia chimica, del combustibile alla vita nel suolo, sotto forma di nuclei fenilpropanici polimerizzati (lignine), d’emicellulose, di cellulose e di zuccheri. La lignine è molto difficile da digerire: soltanto alcuni organismi ne sono capaci (sostanzialmente i funghi), la sua digestione necessita un importante energia di attivazione. Questo “carburante” accessibile da o tramite loro soltanto, dà a questi funghi un potere strutturante: possono secernere degli antibiotici che limitano la popolazione batterica; la loro azione rende la cellulosa dei B.R.F. accessibili ai microorganismi ; essi alimentano anche con i loro miceli degli microartropodi le cui deiezioni nutrono altri organismi. In definitiva l’apporto di B.R.F. permette une ricostruzione durevole dell’ecosistema suolo, attorno ad una fonte energetica disponibile nel medio periodo. Un ecosistema suolo cosi regolato e benefico sostituisce dunque l’ecosistema suolo cataclismico, suscettibile di degradare l’humus invece di produrlo. Si può anche esaminare il processo da un punto di vista biochimico: i funghi responsabili della digestione del legno passano inizialmente tramite uno stato detto di “metabolismo primario” che si caratterizza dalla costruzione della macchina biologica di digestione del legno. Durante questa fase i funghi sintetizzano delle proteine (= azienda biochimica + materiali di costruzione). Pero la produzione di proteine richiede azoto e dell’energia (essudati radicali). Durante questa fase, l’azoto viene naturalmente a mancare nel suolo, se questo effetto non e compensato oppure integrato correttamente nel ciclo di coltivazioni ne risulterà un effetto molto negativo sulle culture del primo anno. La seconda fase, chiamata “metabolismo secondario” si caratterizza dalla digestione della lignina e di tutti i componenti del legno. Questa fase è scatenata dalla mancanza di azoto accessibile ai funghi. Una volta avviata questa fase comporta la liberazione controllata, a favore delle piante, dell’azoto e di altri nutrimenti. E da quel momento che si osserva un aumento spettacolare delle rese produttive. Si osserverà anche una durevole accumulazione di humus stabile, un aumento della resistenza alla siccità, la resistenza ad alcune malattie e il miglioramento qualitativo delle produzioni.
Per approfondire la conoscenza del BRF:
Testi scientifici in francese (pdf)
Filmati in francese (pdf)
Silvayn, Coltivare con il cippato (pdf)
Il BRF nella ricerca scientifica internazionale (pdf)
Olivicoltura e micorizze (pdf)
Rendiconto visita alle esperienze cippato e silvagricoltura ligure (pdf)
Rivista bibliografica dei principi meccanismi pedogenetici per caratterizzare il ruolo del cippato di rami nel processo di umificazione (pdf)
Link utili:
Rete Semi Rurali
Ferme du Pouzat – Associazione Avebrf
Pour une terre Humaine
wwoof – Worl Wide Opportunities on Organic Farms